PSICOLOGIA e ALIMENTAZIONE. Quanto è difficile dimagrire? Idee e consigli pratici per capire la psicologia delle diete

07 agosto

Psicologa Pesaro


Quando è in arrivo l’estate parlare di diete, peso e voglia di dimagrire è cosa quasi scontata. In realtà, per coloro che soffrono di disagio per il proprio corpo questi pensieri sono presenti sempre, in qualsiasi stagione dell’anno ma è in estate che vengono di più allo scoperto. Le persone che non riescono a mantenere un peso equilibrato per un periodo duraturo sono molto frequenti e spesso si sentono tormentate dall’idea di dover dimagrire o mantenere il peso raggiunto.

Dal punto di vista psicologico sono in gioco diverse variabili, tanto che senza un’opportuna considerazione degli aspetti psicologici, per queste persone, diventa difficile se non impossibile raggiungere un equilibrio alimentare, fisico e psicologico.

Il primo aspetto psicologico rilevante è la difficoltà ad accettare sé stessi per come si è e non solo dal punto di vista fisico ma anche da quello caratteriale, sociale, famigliare, etc. E’ la difficoltà ad apprezzarsi, riconoscendo le proprie capacità e potenzialità e ad accettare i propri limiti scoprendo in essi le caratteristiche personali che contraddistinguono una persona e di cui non sempre si può fare a meno. Le persone che sono perennemente a dieta e insoddisfatte dei risultati ottenuti manifestano questo disagio. Esse devono domandarsi cosa apprezzano di sé stesse, cosa possono fare per amare anche i propri difetti, gli errori, i limiti o quantomeno cosa possono fare per perdonarsi per essi.

Consiglio pratico: Riuscire ad accettarsi è un processo che può durare tutta la vita ma per iniziare potresti concentrare i tuoi sforzi ad avere cura di te. Avere cura significa ascoltare i propri bisogni, riconoscerli e tentare di soddisfarli. Prendi 10 minuti della tua giornata per riflettere su come ti senti e di cosa hai bisogno soffermandoti, in particolare, su bisogni semplici e basilari perché sono i primi che necessitano di essere ascoltati. Nessuno potrà mai avere cura di te se non lo farai tu per primo.

Il secondo aspetto riguarda il bisogno di conferme esterne che supportino una sicurezza scarsa o comunque insufficiente a sorreggersi con conferme interiori. Significa avere sempre bisogno dell’approvazione dell’altro, il quale prima di tutto vi giudicherà per ciò che vede, per l’aspetto esteriore. Da qui la necessità di mostrare attraverso il corpo tutta la conflittualità interiore espressa con il dilemma “mi piaccio o non mi piaccio” senza trovare mai un equilibrio tra queste due realtà che non dovrebbero escludersi a vicenda ma coesistere in armonia. 

Consiglio pratico: Per ritrovare conferme interiori, puoi provare a spostare l’attenzione dall’aspetto esteriore a quello interiore partendo da un progetto che stimoli la creatività e la soddisfazione personale. Può essere un progetto semplice e facilmente realizzabile come andare a fare regolarmente una corsa al parco o più complesso come sviluppare un’idea professionale. L’intenzione è quella di impiegare le proprie energie per fare qualcosa che piace a se stessi piuttosto che per piacere agli altri.

Infine, vi parlo del significato psicologico e affettivo che diamo al cibo. Il cibo non è solo nutrimento fisico poiché ad esso attribuiamo anche un significato di nutrimento affettivo o di consolazione. Mangio perché ho fame ma mangio anche perché sono triste, perché mi sento solo, in ansia o ancora perché non mi sento amato. Ecco perché a volte mangio troppo o troppo poco: invece di assecondare gli stimoli di fame e sazietà assecondo quelli delle emozioni.

Consiglio pratico: Prima di tutto puoi provare a distinguere, separare la fame dagli altri stimoli o emozioni per riconoscere i diversi segnali. Una volta che ti sei allenato a riconoscere i motivi del tuo mangiare puoi trovare risposte alternative alle tue emozioni e rispondere con il cibo solo a fame e sazietà. Detta così può sembrare un affare semplice in verità è una delle cose più complicate per chi ha problemi di peso. Rinunciare all’effetto secondario del cibo sulle nostre emozioni è davvero complicato. 

Per questo è così difficile raggiungere un peso equilibrato e stabile nel tempo senza un buon supporto psicologico. Per fare una dieta occorrono un dietologo ed uno psicologo così che possano occuparsi di tutte le variabili in gioco, fisiche, alimentari e psicologiche. 


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Dott.ssa Katjuscia Manganiello | Psicologa Psicoterapeuta 

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