"Avere un padre alcolista: rabbia, paura e impotenza"

10 gennaio

Psicologa Pesaro


Mi è capitato, di frequente, di ascoltare le storie dei figli di alcolisti. Ogni storia è diversa per la causa dell’alcolismo, per la sua insorgenza, per le capacità della famiglia di sostenere il disagio e di affrontarlo, etc. Eppure, si ritrovano elementi in comune, sia durante la permanenza nella famiglia d’origine sia nella formazione della nuova famiglia. Le storie che vi racconterò avranno come protagonisti persone con nomi e altri dati inventati per evitare ogni possibile riconoscimento.


“Sonia ha 40 anni suo padre, Alberto, è un alcolista dall’età di 35 anni. Il padre di Sonia è un uomo che si preoccupa per gli altri, è infermiere nel lavoro e nella vita, con chiunque si dimostra bisognoso di aiuto. A 35 anni muore la madre di Alberto e il dolore è tanto e insopportabile che l’alcool sembra l’unico mezzo per trovare un po’ di sollievo. Alberto diventa un alcolista cronico e la moglie decide di andarsene. Sonia non comprende il padre e non lo accetta così appena le è possibile lascia la casa paterna e sposa Gaetano. Sonia non ha più alcun rapporto con il padre, lo ha, apparentemente, cancellato dalla sua mente e dai suoi ricordi ma è sempre carica di rabbia e tensione. La rabbia è rivolta a se stessa, ai figli ma soprattutto al marito dal quale pretende una perfezione che non esiste. Sonia chiede una terapia perché teme che la sua rabbia abbia a che fare con il padre e il suo alcolismo.”

“Fausto ha vissuto la sua infanzia con la sorella Denise e la madre Claudia poiché il padre alcolista non si è mai occupato né dei figli né della moglie. Fausto vedeva il padre sporadicamente solo nelle occasioni in cui lui decideva di incontrarlo e comunque sempre per tempi molto brevi. Quando incontrava il padre la preoccupazione era costante. L’attenzione sempre rivolta a riconoscere i segnali di una sbornia e il desiderio di rendersi invisibile se ne avesse colto qualcuno. Oggi, Fausto, si sta separando dalla moglie. Profondamente insicuro non si è mai sentito amato abbastanza da lei che stanca delle sue accuse e recriminazioni ha deciso di lasciarlo.”

Due storie diverse ma con un unico filo conduttore: l’alcolismo. Sia Sonia che Fausto hanno vissuto un profondo senso di precarietà perché l’alcool non consente di avere il controllo su di sé e sugli altri. Il risultato è un forte senso di insicurezza personale e di iper-attenzione nei confronti delle persone e dell’ambiente circostante che induce ad una preoccupazione costante. Entrambi si sono ritrovati a confrontarsi con l’impotenza dei rispettivi padri che incapaci di far fronte ai loro problemi si sono arresi passivamente. L’impotenza, l’incapacità e la passività generano rabbia in chi guarda e che a sua volta non può cambiare nulla. E la rabbia, Sonia e Fausto, l’hanno portata nelle nuove famiglie dove ha creato astio e conflitti non risolvibili.

 

Sonia e Fausto hanno cercato un riscatto

 in una nuova famiglia

 e con essa hanno sperato di rivolvere

 le insicurezze e le tensioni antiche.

 

 La formazione della coppia e la nascita dei figli

 sono momenti di cambiamento

 e possono aprire situazioni bloccate da tempo

 ma spesso è molto complesso

 riuscire a sbloccarle

 e liberarsene senza un aiuto esperto.

 

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Dott.ssa Katjuscia Manganiello | Psicologa Psicoterapeuta

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