Psicologia e Depressione. MAL DI VIVERE + TRISTEZZA = DEPRESSIONE? Riconoscerne i sintomi per stare meglio.

15 novembre


Psicologa Pesaro


Durante il trascorrere della propria esistenza, ogni individuo, sperimenta prima o poi sentimenti di tristezza o difficoltà nell'affrontare i compiti quotidiani di vita. Non sempre però, tali sentimenti sono indice di una depressione vera e propria. Questo perché la vita ci impegna in compiti complessi che fatichiamo ad accettare e dove spesso abbiamo risorse limitate o insufficienti da impiegare per superare il problema, da qui lo sconforto e la tristezza.


Poniamo l’esempio di tanti lavoratori che con la crisi hanno perso il proprio lavoro. E’ complicato doversi confrontare con una perdita tanto importante che porta con sé conseguenze negative su tanti piani esistenziali: economico, personale, relazionale, etc. 

Oppure ci sono persone che devono fare i conti con malattie importanti, la morte di una persona cara, la separazione o l’infertilità o sterilità di coppia e altro ancora. Sono tutte circostanze comuni alla vita ma non per questo facili da vivere. In tutti questi casi è naturale sentirsi depressi.

Di fronte ad eventi tanto significativi ci si può riscoprire fragili, bisognosi di aiuto, frustrati e tristi. L’insieme di questi vissuti può farci sentire “depressi”, soli e con un futuro incerto da fronteggiare. E inizia a nascere il dubbio, in noi o in chi ci sta vicino, di soffrire di una vera e propria depressione.

In alcuni casi è possibile che sia così mentre in altri potremmo trovarci in una fase di rallentamento delle attività pratiche e psicologiche a causa di un problema che al momento non si sa come gestire.


Nel caso di una depressione vera e propria 

Depressione Maggiore, 

i sintomi si caratterizzano per 

l’umore depresso persistente e duraturo e 

per la perdita di interesse o piacere 

in tutte o quasi le attività e per buona parte del giorno. 


Questi due sintomi principali sono accompagnati da altri di tipo psico-fisiologico quali:

-         insonnia (spesso ci si sveglia presto al mattino e non si riesce più a dormire) o ipersonnia;

-         perdita di peso involontaria (in assenza di diete) o aumento significativo di peso;

-         agitazione o rallentamento motorio;

-         astenia (stanchezza, mancanza di energia);

-         difficoltà a concentrarsi;

-         senso di colpa ricorrente;

-         pensieri di morte.


I sintomi presenti devono essere almeno 5 e persistere da almeno 2 settimane.


Si parla di Depressione Reattiva, invece quando i sintomi sono successivi ad un evento negativo scatenante, per questo, la tristezza, lo scoraggiamento o l’apatia sono reattivi all'evento stesso.


In questa circostanza, non significa che si soffra di meno ma che esiste un motivo concreto e riconoscibile per cui si è in difficoltà. Il raccoglimento personale che ne deriva, causato da sentimenti di tristezza, permette all'individuo di concentrarsi su di sépensare alle soluzioni possibili o semplicemente vivere le emozioni che l’evento “luttuoso” suscita. 


Tutto ciò è utile ad affrontare quello che sta accadendo piuttosto che a non riconoscerlo o a fuggire da esso. Ciò è funzionale perché permette di guardare il problema e quindi di risolverlo o quantomeno trovare il modo per adattarvisi.


Questo significa che nei casi di depressione reattiva la persona potrebbe superare il momento difficile anche da sé, piano piano mentre trova dentro le risorse per andare avanti e superare l'evento difficile ma per la depressione maggiore è sempre necessario l'aiuto di un esperto. 


Occorre ricordare che non esiste una chiara linea di demarcazione tra una condizione e l’altra per cui può accadere che da una Depressione Reattiva si possa passare con il tempo e l’intensificarsi dei sintomi ad una Depressione Maggiore. 


Non trascurare mai i sintomi del “mal di vivere” permette di limitare questo rischio. 


Nel momento in cui ci si trova davanti ad un problema complesso occorre sempre trovare il coraggio e la capacità di chiedere aiuto quando si sente che non si riesce da soli perché è con l'aiuto che si può intraprendere la strada verso un maggiore benessere.


I problemi ci mettono alla prova, 

a volte troviamo in noi i mezzi per risolverli 

altre volte abbiamo bisogno di chiedere aiuto ad un esperto

 affinché ci accompagni nel duro percorso 

di elaborazione e crescita.

E' importante capire quando è il momento di farsi aiutare.

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Dott.ssa Katjuscia Manganiello | Psicologa Psicoterapeuta

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